giovedì 15 dicembre 2016

Operazione: SANTA C.

Va bene, ci siamo: l'albero nell'angolo del salotto scintilla, la corona sulla porta accoglie gli ospiti e i pastori del presepe ti guardano fisso mentre stai per compiere la missione più difficile che ci possa essere. No, non è la cena di Natale con la famiglia (che per alcuni diventa impegnativa a suon di domande tipo: "ma quando ti sposi?"). 
Di cosa sto parlando? Semplice, mai sentito parlare di Babbo Natale? Oppure della più "nordica" Santa Lucia? 
Eh si, questo post è interamente dedicato ai genitori e, in qualche modo, ai loro bambini che sognano di svegliarsi la mattina e trovare il tanto desiderato regalo. 
In realtà non ho ancora sperimentato cosa voglia dire cimentarsi in quest'azione eroica, ma posso immaginare bene perché, non tanto tempo fa, anche io sono stata bambina e la faccia sfinita di mamma e papà me la ricordo bene!
Tutto inizia con la magica letterina: quando l'ha scritta, come la fai sparire senza farti vedere? Semplice (credo)! Si aspetta che escano per andare a scuola... sempre che, come nel mio caso, il bambino non la metta sotto il cuscino. A questo punto, come la prende la mamma? Mi sembra di vedere la scena: dando la "buonanotte" più "abbracciosa" dell'anno, la mano del genitore scivola silenziosa e attenta sotto la federa imbottita. Sperando di non essere notata dal bambino che, mezzo addormentato, si sta insospettendo e accenna a guardare cosa sia quella cosa strisciante. La mamma però, abilissima e velocissima, riesce a sfilare il foglietto senza fare troppo rumore, fingendo un sorriso rilassato verso il figlio. Si, un sorriso, incorniciato in un viso che "suda freddo". Tuttavia, questo non è nulla. Quello che dovranno affrontare i genitori durante QUELLA NOTTE, la notte più importante, bhe è molto peggio, molto più complicato e rischioso. Talmente tanto che, a volte, si vorrebbe una controfigura. 

Ore 22.30 del 24 Dicembre
"Dai vai a letto che, altrimenti, Babbo Natale non passa!". Inutile, la minaccia è inutile. I bambini crolleranno sempre più tardi del previsto e "l'operazione Santa C." si protrarrà oltre le aspettative.
Una volta convinti e addormentati i piccoli, con il freddo della notte, i genitori dovranno sgattaiolare fuori dal letto, quando, ormai, Morfeo sta avendo la meglio anche su di loro. 
Attenzione! Non bisogna fare rumore perché i bambini, seppur addormentati, ci sentono benissimo e pensando di poter incontrare il vecchio con la barba, potrebbero alzarsi e correre in salotto e allora "addio innocenza, benvenuta crisi esistenziale".
"Ahia! Mi hai dato lo spigolo della confezione della ruspa sul ginocchio!" - "Tu fai il palo che io monto il robot... ma come si chiama?"- "attento che gli hai messo la gamba al posto del collo! No, Barbie lasciala là". Alla fine, tra un "muoviti che sento un rumore" e un "oddio sta andando a fare la pipì, spegni la luce!", la missione impossibile diventa possibile e, finalmente, stanchi, distrutti, i genitori vanno a letto. Sperando che il mistero di quella notte resti tale per altri tanti e tanti anni. 

La mattina dopo, al risveglio, l'atmosfera e le risa ripagano di tutta la fatica fatta. 
Fingendosi stupiti anche loro, i grandi festeggiano con i piccoli. 

Ah, quanto mi piacerebbe tornare indietro!





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