mercoledì 21 settembre 2016

LEI E IL PELO

Non importa quanto impegno ci mettiamo. Non importa quanto soffriamo. Non importa il "come". L'unica cosa certa è che alla fine uno, almeno uno, resterà. Anche un solo stramaledettissimo pelo dietro al ginocchio!
Ore di sedute dall'estetista, minuti e vista sprecati sotto la doccia. Soldi spesi per avere il "silky" migliore, quello più tecnologico, quello che al solo passare fa spaventare il povero bulbo che, da quel momento, si rifiuterà di riprodursi, sbocciare, farsi vivo. Se ci sediamo e fissiamo attentamente ... eccolo! Con tutta la sua "pelosità". Ti guarda, ti deride, ti sfotte proprio. "Avoja" a prendere la pinzetta, cercando la giusta angolazione per estirparlo! Il pelo sarà esattamente nella parte più interna dell'angolo dietro al ginocchio, là, dove la cellulite si confonde con la coscia, dove anche se immedesimate in contorsioniste del circo, non arriveremo mai! 

Cactus


"Gli sforzi vengono sempre premiati" senti dire da qualcuno, ma non è vero. 
La sofferenza della cera calda sulla pelle e lo strappo secco nella zona dell'inguine, chi me li ripaga? Quel momento in cui ti dicono "conta fino a tre" e non è mai fino a tre. Lo "STRAP!" parte al due e mezzo, quando stai prendendo fiato prima del fatidico momento, mentre ti stai illudendo che l'estetista rispetterà la promessa di scandire il tempo fino in fondo. Fa malissimo e ti senti tradita! Vorresti alzarti e andare via, ma così come stai messa... è impossibile! Con il lato farfalla mezza "incerato". Non sai se piangere. Non sai se restare composta o chiamare all'appello tutti i santi del calendario. Sono attimi in cui la dignità è a rischio. Tuttavia, nonostante tutto questo, arrivi a casa, ti guardi e lì, proprio sotto il tuo naso, il tuo amico pelo non abbandona la postazione!
Anche il rasoio ha i suoi contro. Certo, non si soffre per colpa degli strappi, ma alla minima distrazione si esce dalla doccia come le vittime di "Jack lo squartatore". Qualcuna è anche corsa al pronto soccorso per i punti!

Carissime amiche depilate, state pur certe: a letto, nell'intimità della vostra coppia, il vostro uomo vi guarderà, vi sorriderà e quando vi accarezzerà la gamba... partirà proprio da quell'angolo, quello dove svetta l'altro LUI della vostra vita. IL PELO.

venerdì 16 settembre 2016

NOI, FANCIULLE SOLE A CASA

Cosa fanno le donne quando sono a casa da sole?
Avete presente quelle perfette signore e signorine, composte, vestite di tutto punto con capelli acconciati e la "tisanina" in mano? Ah, dimenticatele! Da sole, quando nessuno ci vede, facciamo tutto quello che non possiamo fare con qualcuno a casa! Addio dignità, addio reputazione, addio! Le peggio cose! Spesso, ci scappa pure una puzzetta e magari, dico solo magari, ne ridiamo! Complimentandoci tacitamente con noi stesse per l'impresa appena compiuta...
L'importante è ricomporsi quando l'uomo torna a casa. Come se nulla fosse successo, nessun ruttino da "pranzo di Natale", niente masticazione da scaricatore di cozze al mare.
Noi donne ( e dico NOI ), da sole a casa, ci dimentichiamo che giorno sia, il nome del gatto e ci giurerei, anche che la cioccolata faccia venire la cellulite. Si, perché la cioccolata diventa, nelle serate da single o nei momenti di solitudine casalinga, una BFF  aggiuntiva. Lei ci capisce, ci coccola, ci annega nella sua bontà. Insomma, ne mangeremmo a secchi!
Quindi, cucchiaino macchiato di cioccolata rigorosamente "ciucciato" dopo le continue e ripetute immersioni nel "sacro" vasetto, ci stendiamo sul divano. Cioè, volevo dire (tanto vale essere sincere), ci spiaggiamo come grosse balenottere, ci buttiamo "a pesce" senza timore, tra i cuscini belli stropicciati. Ora, ricordate bene questo particolare perché, di solito, noi donne siamo fissate con l'ordine e in particolare con i colori e le forme perfettamente organizzate del salotto e del divano : "metti che venga qualcuno a trovarci, non può trovare questo porcile!"
Dicevo, con il cucchiaio in bocca, stravaccate, con tanto di maglietta da "barbona a New York quando fa caldo non ha mai smesso di bere vodka", corredata da macchia di... qualcosa, non importa se sia sugo, caffè, formaggio... (si, siamo uguali agli uomini). Qualcuna, confessiamolo, comincia ad improvvisarsi anche speleologa o meglio, "scaccolatrice". Magari anche solo per sapere che si prova. 
Facciamo la pipì con la porta aperta... ah, ma quello lo facciamo anche normalmente, durante la quotidianità. Tra il caffè delle 7.45 della mattina e il rimmel messo sulle ciglia con la classica espressione, quella con la bocca aperta (che aiuta tanto a non distrarci). Con questa espressione : occhi aperti, spalancati e respiro sospeso tra "oddio mi casca la goccia" e "non starnutire", noi donne concentriamo tutta l'energia del cosmo e l'attenzione dell'universo, raggiungendo il punto zen dell'esserci... (eh si, il make up è anche questo!)... che "fadiga".
Ridiamo per niente e anche le battute da "stupidità acuta" ci fanno divertire; a differenza di quando siamo accanto a voi, uomini, e mentre vi guardiamo sorridere per una battutaccia, diciamo qualcosa come: "ma che ti ridi?". Sempre con espressione disgustata dalla vostra "stupidera".  Piccola constatazione in merito: siamo proprio stronze! Simpatiche però!
Ancora, tra una grattatina al sederino e una alla testa, trascorriamo una serata degna dei nostri compagni quando sono soli. Mangiamo qualsiasi cosa ci sia nel frigorifero, anche quel pezzo di "qualcosa" in fondo, dimenticato da chissà quando. Non schifiamo niente, così come non schifiamo lasciare i piatti nel lavello, come se si lavassero da soli, per magia! Pazienza se abbiamo appena ingurgitato un hamburger doppio strato con bacon, maionese e patatine al rosmarino, accompagnato da uovo filante e l'avanzo della lasagna, tutto in quello stesso piatto. Li puliremo domani. Guai però se lo fa LUI. Siamo in grado di sbranare il poveretto, dopo averlo riempito di insulti.
Ah, in fondo, uomini e donne, non siamo tanto diversi. Solo, se un uomo vi fa presente la cosa: negate! Negate sempre!







lunedì 12 settembre 2016

Poesia di Settembre

Poesia:

E venne Settembre
con il colore delle foglie ingiallite.
Ritornò Settembre
con i suoi pastelli in mano.

Ha rotto il cazz Settembre
Con le tue cimici e cavallette! Abbandonale in autostrada, no?

Fine. Grazie.

Avena, da cui nascono le cimici

Canale che vai, CRETINO CHE TROVI!

Gli spot hanno un potere effettivamente molto potente, soprattutto su noi donne. Si, di farci girare le palle (ehm, scusate il "francese"). 
Avete visto quante cose e persone stupide? Quante situazioni che non possono presentarsi in realtà, salvo in caso di "viaggi mentali" esagerati. 
Alla ricerca del senso delle pubblictiàQualche esempio? Pensate a quelle che scrivono una lettera di scuse alle proprie ascelle. No, ma dico: davvero? Vi preoccupate veramente del fatto che questa parte del corpo sia sempre sottovalutata e nascosta? Sul serio vi fate prendere dall'ansia "da partecipazione al dolore dell'aletta"? Non ci voglio pensare. Anzi, voglio focalizzare l'attenzione sul fatto che, alcune donne, anche famose, all'ascella tengono talmente tanto da non depilarsela nemmeno! Va bene che la natura sa quello che fa, ma ragazze, donne, amiche ... il pelo "nun se pò vedé". 

Immaginiamo la scena: siamo al bar e aspettiamo un'amica. Siamo bellissime e "tiratissime" Tutti ci guardano, qualcuno azzarda un morsetto simbolico alle labbra per "accaparrarcisi" e noi, di tutta risposta, convinte di essere delle modelle di Cosmopolitan ci tiriamo indietro il ciuffo sulla fronte. Lo facciamo con talmente tanta enfasi e passione da non accorgerci che, nell'alzare il braccio, non abbiamo spostato  solo i capelli, ma anche il "cespuglio" dell'arcata! Veri e propri tronchi scuri che potremmo pettinare e intrecciare con perline per quanto sono lunghi! No, no, no. Mi rifiuto. Per Natale, regaliamo a tutte una lametta, una seduta dall'estetista, una pinzetta (per le più coraggiose e masochiste).




Poi però, oltre a quelle che ci tengono alla "pelosità", c'è anche la tonta! Quella che, anche se siamo al 15 di Agosto e ci si immagina di andare al mare, non si depila e va in spiaggia indossando una muta. Amica finta quanto le scarpe che compriamo dai cinesi, mi prendi in giro? Davvero non hai pensato che, magari al mare, una si rade almeno le gambe? Sei talmente disperata che sono le amiche a portarti un rasoio? Costano poche decine di euro e tu? Mi fai il "pidocchio" proprio su queste cose?
Comunque, si va di bene in meglio quando, rigorosamente all'ora di pranzo, ti compare il "manzo" di turno a cui fanno mettere il mascara e a cui tocca mimare l'inserimento di un assorbente interno. Vorrei fare una domanda al magico ideatore dello spot in questione. Solo, perché? Cosa ti abbiamo fatto noi donne? E se sei una donna: cosa ti hanno fatto gli uomini? Sono sincera, non capisco: sono stupidi gli uomini che non sanno usare il tampone oppure siamo strane noi donne che ce lo facciamo spiegare da loro? 

Poi c'è quella che parla con la palla di polvere, quello che compra la macchina nuova e il dragone che si è tatuato sul braccio prende vita (che strane droghe ha assunto?!), senza legame logico, come per magia.  Quello che cucina il merluzzo surgelato nemmeno fosse a Master Chef e quella che si riconquista la simpatia di "mammà" con la mozzarella arrotolata dopo che i genitori l'hanno beccata a dormire con una marea di gente, manco fosse in una comune. Sarà sicuramente sua parente poi, la bionda che preferisce una fetta di pane con il formaggio spalmabile a un appuntamento con l'amore.

Inoltre, vorrei avere un chiarimento con le casalinghe "televisive". Perché vedete i microbi a forma di cartone animato? Dite la verità; cosa c'era nella bottiglia dell'anti-calcare? Al posto dell'acqua che fa bruciare i grassi, cosa avete bevuto? Prometto di non giudicare! Però non sta bene tenerselo, egoiste!
Fantastiche poi le creme di bellezza e le loro modelle. Ragazzine a cui spariscono le rughe. Ma per chi ci avete preso? Le protagoniste degli spot non hanno una ruga, non hanno un buco di cellulite, non hanno un brufolo e rappresentano le uniche eccezioni di perfetta simmetria del viso! Roba da divinità greche nei film americani che "patata bianca a Venezia levati proprio!".
Poi, ci sono le mamme che, a differenza di quelle nella vita reale, giocano a "indovina il profumo" con la bambina (e qui ci sta...) e l'orsetto dell'ammorbidente. Si commenta da sola. Bimba, la mamma sta abusando di qualche sostanza... (che sia proprio il contenuto del flacone a creare dipendenza?!). Senti a me, corri da zia!

Sempre senza bisogno di commentare, abbiamo anche quello che risparmia sulla polizza auto e va in vacanza trecentoventidue volte all'anno; montagna, mare, lago, Marte! Amico mio, cosa dici? Per bene che ti vada, anche cercando tra tutte le possibili proposte, risparmierai dieci euro! E dove vai con dieci euro? Nemmeno sotto casa, nell'orto con l'ombrellone e una birra in mano! 

Sarà che la mia pazienza scarseggia sempre più (e credetemi, a 27 anni è grave!), ma ci vuole veramente tanta ironia per restare davanti allo schermo, cercando di sopravvivere alla stupidità che passa. Il bello poi ? Il fatto che non si possa scappare perché "canale che vai, CRETINO che trovi".

giovedì 8 settembre 2016

PEPERONI 'MBUTTUNET

Dopo le "passere" a Venezia, arriva il momento della migrazione degli uccelli.
Qualcuno conosce quella barzelletta dai toni piuttosto accesi, a "doppio senso" (o meglio il senso è unico, chiarissimo) dove si cita un mese autunnale, ammettendo che per le donne sia un mese triste in cui, oltre alla migrazione dei volatili, cadono anche i mar..oni, arriva la nebbia e non si vede una mazza?
Se a questo aggiungiamo che, dopo essere andate in giro per giorni e giorni, con vestiti super elasticizzati, dobbiamo rientrare in jeans stretti e maglie accollate, la voglia di suicidio sale.
Ci sentiamo come dei petti di pollo legati con lo spago, pronti a essere cotti... o per i vegani, dei peperoni "'mbuttunet" con capperi e pomodoro.

Scusate lo sfogo... culinario, ma siamo comunque in pausa pranzo!


lunedì 5 settembre 2016

Settembre e le passere

Pare che il mese di Settembre sia famoso anche per una nuova festa nazionale. Quella della patata.
Dico, avete visto come si sono presentate le signorine al Festival? Vestiti coloratissimi, acconciature "acconciatissime" e farfalle liberissime! La cosa si può spiegare solo in due modi: o le gentili donzelle sono animaliste e ci tengono alla freedom della passera oppure si sono dimenticate di portare il vestito dalla sarta.
Che poi, dico io (forse da invidiosa?! Mah...), se devi esporre la "Luisa" almeno abbronzala! Niente mutande... vere, ma quelle del segno lasciato dal costume si. Non si può vedere!
Abbiate pazienza, agli uomini potranno pure piacere queste mostre di "uccelle moderne", ma parliamone: cosa vi porta a far vedere in mondovisione la fragolina? La mamma non vi ha insegnato che si tratta di una cosa "intima e confidenziale"? E poi attente, in questo periodo potrebbe essere pericoloso; un cacciatore potrebbe confondersi e potreste dover abbandonare il tappeto rosso per sfuggire alla caccia. Emigrare in altri posti. Con la "fiora" da proteggere, come specie a rischio!
Almeno, le dive ci hanno risparmiato la "petalosità" della cosa (ehm, Accademia, prego notare eh!). Zero peli, forse perché poi con le arie della Laguna, alla fine, il movimento del ciuffo può dare fastidio!


giovedì 1 settembre 2016

Una lunga estate... finita!

Grazie Settembre, grazie. A volte che non rischiamo di abituarci all'estate. È una tragedia, ragazzi. Una tragedia.

Il meteo già parla dell'autunno, alcune persone pregustano già i colori delle foglie (manco fossimo in Canada) e parecchi stanno già preparando i sacchi da aspirare con dentro i costumi da bagno da riporre in cantina. Ecco, a tutta questa gente vorrei solo dire che bisognerebbe avere un po' più di sensibilità nei confronti di chi, come me, preferirebbe fermarsi a riflettere sulla profondità della tristezza che ci attende. Freddo, noia, grigio.
Nei confronti di tutti noi che, invece di tornare a casa con la notte che incombe, pur essendo appena le sei e mezza del pomeriggio, preferiremmo sbattere il mignolo contro tutti gli spigoli del comodino. Tutti noi che vorremmo tanto scambiare le castagne e il vino con un bella fetta di melone. Tutti noi, già depressi alla sola idea del maglione in lana. Tutti noi che pur di far festa, vorremmo già un caldo Natale. Tutti noi che per combattere la tristezza stiamo ancora guardando le foto del mare a Giugno o stiamo già spulciando il catalogo dei viaggi della prossima estate.
Un appello ai "freddofili": senza fretta perché poi, se qualcuno sentendovi richiedere il caldo primaverile, vi manda a quel paese... non dite che non ve lo meritate!