lunedì 31 ottobre 2016

VICINO, STAMMI LONTANO

I vicini di casa: che splendida invenzione! Come faremmo senza? 
Per i fortunati vincitori di un appartamento, in una palazzina dove vivono diverse famiglie, ci saranno in palio, a corredo, anche screzi, litigate, "sangue amaro", ansia e sfinimento psicologico!
Non siete soddisfatti? Eh, ma non siete mai contenti! 

Che gioia dover rientrare la sera, dopo il lavoro. Attenzione: rigorosamente in punta di piedi perché, se sente il tacco della scarpa, apriti cielo! Viene fuori "Stallone de noantri" a minacciarti! Non importa quanto vecchio e flaccido possa essere, lui ti si parerà davanti con fare da cafone mafioso e ti guarderà, sprezzante, dall'alto dei suoi duecento anni, arrabbiandosi per essere riemerso dalla branda alle 19.00, con la panza bella piena di semolino, mentre stava facendo il decimo sonno!
Il diverbio sulle scale ti ha affaticato ulteriormente? Nessuna paura! Una doccia, bella calda e fumante ti aiuterà a placare i nervi. Si, ma in silenzio. Perché LUI sente tutto! Anche il tappo del flacone di shampoo che viene svitato. 
Guai poi ad accendere la radio. Te lo ritrovi attaccato al campanello che suona e si lamenta, manco fosse "il gobbo di Notre Dame", a tempo di musica.
Arrivano persone per la cena? Sei sicuro? Non vuoi ripensarci e cancellare l'invito? Sei ancora in tempo! Salvati (e salva i poveri malcapitati) dalla lamentela che, puntualmente, arriva alle otto della sera. Il bello è che tu e gli invitati state facendo una normale conversazione, ma lui sostiene che hai organizzato un rave party! E ti sembrerà uno scimpanzé in calore mentre urla, sbraita e si sbraccia! Perché lui, nella sua visione delle cose, è un Alpha e ci devi fare i conti!

Uno scimpanzé che assomiglia al mio vicino di casa

Vista la mia esperienza, credo fermamente di dover fare un appello. 
A TUTTI I VICINI DI CASA "SCASSAPALLE": non importa quanto vecchi, bigotti, insopportabili, antipatici, insofferenti, egoisti, dispettosi possiate essere. Abitate in una palazzina, esattamente come la vittima che avete scelto di stressare. Volete il silenzio alle sei della sera, il brodino una quarto d'ora dopo e il pigiamino (rigorosamente grigio a righe blu) per coricarvi alle sette? Sacro e santo il vostro diritto, ma ritiratevi in un eremo. Andate a vivere in mezzo ai monti e non scassate le palle a quelli che, il pomeriggio, dopo il lavoro, vorrebbero avere una vita!

mercoledì 26 ottobre 2016

SPENDO SOLDI... (come se ne avessi)

Uno degli ultimi post pubblicato sul profilo Facebook ? "Spendo soldi come se ne avessi". 
Quanta verità in appena sei parole! Un concetto, anzi, una filosofia di vita, espressa in poche battute. 
In effetti, tutte le volte che faccio acquisti, se da una parte la "asciugaconti" che è in me viene fuori, dall'altro, già immagino carestie e pestilenze per le quali dovrei avvalermi di un cuscinetto di liquidità (che a questo punto, non avrei!).

Spendere soldi
Quante volte, davanti a quella vetrina, guardando quella borsa (si, quella a cui state pensando proprio adesso) vi siete sentite combattute tra l'entrare di corsa, svendere il rene che serviva per il misfatto e uscire, oppure scappare prima che il "bisogno" di strisciare lo strumento del potere diventi impellente?
Quanti sensi di colpa mentre punti il dito verso quel paio di scarpe e la commessa ti chiede se possa portarle in cassa o se tu voglia vedere "dell'altro". Un po' come un pusher che vende l'articolo dietro l'angolo, quella signorina tanto gentile ti attira. E tu cedi. Cedi a quegli occhioni che ti parlano di un'intera collezione che conoscono bene. Cedi a quella parlantina veloce che potrebbe venderti un pezzo di ghiaccio al Polo. Cedi perché sai che, tanto, opporsi non serve. Torneresti. Prima o poi, torneresti. 
Si tratta di un circolo vizioso: compri e ti senti in colpa, ma se non compri tanto poi torni e, magari, non compri solo un paio di scarpe, ma decidi che, nel frattempo, hai maturato la necessità assoluta di avere anche una giacca, una maglia, un bracciale, un tanga, un cellulare, una gommina per la pulizia delle scarpe di tuo marito...che poi non dica che pensiamo solo a noi stesse!

Ora, vi prego, non fatemi sentire "diversa". Capita anche a voi? 
Aspetto i vostri commenti!




mercoledì 19 ottobre 2016

Positivi: sta minchia!

Ci sono volte in cui, se avessi un fiammifero acceso in mano, darei fuoco al mondo. 
Ci sono giorni in cui, se avessi un megafono a portata, urlerei una serie di insulti e "porconamenti" da far impallidire anche uno scaricatore di porto. 
Ci sono momenti in cui, avessi uno spigolo vicino, prenderei lo slancio necessario per sbatterci il mignolo. 

donna con asciaProprio quando non ti sembra che possa andare peggio, taaac! Eccola lì, la convergenza astrale per cui i pianeti si allineano fino a creare, quella che sembra, la forma di una farfalla. Cosa impossibile! Sarà, ma quando accade, cominciano tutte le sfortune e i fastidi del caso: il bottone che si scuce, la "retro" che non entra, la radio che non prende, il cellulare che si scarica mentre ti sei persa nel mezzo di un campo, in un paese lontano anni luce. La pioggia che piomba all'improvviso, quando esci di casa con gli occhiali da sole e i capelli appena "piastrati". La pasta che si attacca alla pentola, il distributore di benzina che ti mangia i soldi senza fare rifornimento o che ti accetta solo contanti, quando hai unicamente la carta bancomat. Il tamponamento in coda, proprio davanti al muso della tua macchina, con i ritardi del caso, la mattina quando stai andando in ufficio. La taglia che non c'è, di quel maglione per cui ti sei tanto "sbattuta" da un negozio all'altro, da tutt'altra parte della città, tra il traffico, le pause pranzo, gli indecisi delle rotonde, quelli del semaforo verde che non partono. Il caffè del bar che più "cattivo" non si può (una vera "ciofeca!"), il cambio programma repentino del palinsesto per cui ti eri programmata la serata. La carta igienica finita, se non fosse per quell'ultimo, inutile, foglietto. La gomma che si buca, la cacca di cane pestata perché un padrone imbecille non si è sprecato a pulire, le macchie di pomodoro sulla camicia bianca che neanche fossi Pollock. La signora con il carrello pieno che deve dividere la spesa in "ventordici" scontrini, per tipo, costo, colore, calorie, lettera, verità, e penitenza! Il telefono che squilla o, ancora peggio, che non squilla e quella cosa che devi assolutamente fare, altrimenti muori!

Spesso, essere positivi non viene così naturale. Ciò che viene spontaneo è invece, "fanculizzare" l'intera umanità e come dicono a Roma: pure tre quarti della palazzina!

lunedì 17 ottobre 2016

Il dramma della 46

"Ma quale 46? Ci sto dentro dieci volte!". Quante volte abbiamo detto questa frase? La verità è che siamo bugiarde... e masochiste!
Ah, quante lacrime in quel camerino dove la commessa, il fidanzato o la mamma, ci chiedevano "ti sei provata i pantaloni? Come ti stanno?". Avremmo tanto voluto dire che ci stavano da schifo, che la coscia sembrava un insaccato, che la circolazione si era fermata all'altezza del ginocchio. Invece, ci siamo limitate ad una bugia, piuttosto astuta, ma sempre una bugia:" no, ci ho ripensato. Non mi piacciono!"- Quanto è dura la vita delle cicciottelle
Ogni volta che devo acquistare qualcosa, fosse anche solo un maglione, mi sale l'ansia. Infatti, tendo a comprare "alla cieca", senza prima provare, solo appoggiandolo sulle spalle oppure, nel caso dei jeans, mi fingo esperta con il trucco del pugno chiuso dentro il denim.
Che sconforto quando si passa davanti alle vetrine; manichini alti il doppio di noi, magri, sodi, slanciati. Ed è proprio in quei momenti che viene alla mente "sei nata paperina, che cosa ci vuoi far?".

giovedì 13 ottobre 2016

AUTUNNO STYLE

Il momento è arrivato. Il momento è ora. 
Finalmente, grazie al freddo autunnale, giunto senza preavviso, possiamo riprendere alcune vecchie buone abitudini (badate bene: buone, non "belle" ... e adesso capirete perché).
Si comincia la mattina, quando ci si alza dal letto, passando da una temperatura "piumotto" a "ghiacciaio in camera". Apriamo gli occhi e, fin dal primo momento, il frescolino della stanza ti avvolge, ti raffredda la punta del naso e ti fa stringere gli occhi "a fessura". 
Poi, realizzi disperata che devi proprio alzarti, sfidare la perdita di calore del proprio corpo, per unirsi al gruppo dei pinguini che sfilano in corridoio: Pingu e amici.

Questi sono i giorni in cui giriamo con la coperta da divano, sulle spalle, come fosse un mantello: tipo Luigi XV "levati proprio!". Volteggiamo sicure, felici del tiepido "calorino" che ci portiamo dietro. Soprattutto, però, sono tornate loro. Così calde, così morbide, così piene di lana: le ciabatte TIROLO STYLE. Quelle che anche il più arrapato degli uomini, perde ogni ardore. Donne, noi però facciamo spallucce, tanto, il bello deve ancora venire. 
Infatti, molto presto (se qualcuna non ha già iniziato), rimetteremo il nostro pigiama peloso in tinta unita. Un bel grigio topo con le stelle blu. Largo, almeno 3 taglie in più (che dobbiamo stare comode!). Attenzione però, colpo da maestre: il calzino risvoltato sopra il pantalone del "grigione". 

Ah, c'est chic!