lunedì 28 marzo 2016

PASQUA... PIENI COME UOVA

Il pranzo di Pasqua è ciò che annienta qualsiasi resistenza al cibo e vanifica gli sforzi di settimane.
Ammettetelo, anche a voi è successo di riempirvi letteralmente "come un uovo?" 
Regione che vai, tradizione che trovi... e la sottoscritta, da brava meriodionale, ma di adozione veneta, ha preso il meglio da entrambe le identità culturali. Il cibo. Mangiare.
Si parte dall'antipasto, ehm, antipasti: torte salate, schiacciate con creme ai formaggi, involtini vegetariani, spiedini di mozzarella, uova (vista l'occasione) sode, uova ripiene, sbriciolate. Tuttavia, ripeto, questi servono solo ad aprire le danze. O almeno, sarebbero serviti, perché, in realtà, hanno dato il colpo di grazia e al piatto forte non ci siamo arrivati. Peccato; tagliatelle fatte in casa con un condimento di tutto rispetto... Gnam! Già le vedevo arrotolate sulla forchetta, mentre con l'acquolina in bocca ne annusavo il profumo, ingorda.



Eh, già, ma il sorbetto? Bevuto ... due volte.
Il caffè? Sceso, liscio liscio.
Dolce? Fatto il bis. Pastiera napoletana.
Uova di cioccolato? Ovvio! Mica volevate che finisse "a schifìo"?! A 27 anni, sposata, abbastanza grande da essere "adulta e vaccinata", non può mancare lo stesso. 
Diciamolo, la Domenica di Pasqua è anche il giorno in cui, più di tutti gli altri giorni dell'anno, ti svegli con lo stomaco del dolce dilatato. Il giorno in cui, aprendo gli occhi la mattina, sai già che ti "sfonderai" di cioccolato, senza rimorsi... anzi! Che nessuno osi dirti "non esagerare", sei pronta a sbranare. Potresti azzannare anche il polpaccio del vicino. Sei come un tossico in astinenza... ma di fondente!

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