martedì 2 febbraio 2016

BARBIE UNA DI NOI

Finalmente, "Barbie una di noi". 
Basta con LA biondona tutta labbra rosse e carnose, seni perfetti e chiappe in plastica, ma sode. 
Cara "bambolona" hai fatto giocare milioni di bambine per decenni, sempre con l'aria di chi è sulla "cresta dell'onda" e non teme rivali. Ora però è tempo di cambiare. O meglio, di cambiarti. 

Arriva la Barbie che ci somiglia: bassa e cicciottella. 
Alla fine, qualcuno si è reso conto, sempre troppo tardi, che le donne (e le bambine) non sono tutte uguali. Ci sono molti punti che ci accomunano, come il nostro linguaggio segreto, da qualcuno definito il "donnese", ma tutte abbiamo una propria personalità, gusti, opinioni. 

Personalizzare una bambola non vuol dire solo ampliare la fascia di mercato al quale vendere l'articolo; vuol dire anche diminuire la percentuale di complessi che le future donne avranno. 

Quella che tutte noi abbiamo avuto con la nostra bambola preferita, sicuramente è quanto ci sia di più simile a una competizione. Bisogna imitarla e, quando sei piccola, la cosa ti sta molto a cuore. Ecco allora il vero motivo per cui ci si atteggia allo specchio con le scarpe con il tacco di mamma, perché ci si imbratta la faccia con il rossetto  rosa shocking. 
Vorremmo tanto essere come la biondina tutto pepe e "piscina con le amiche". 
Dopo nostra madre, Barbie è sicuramente il modello di donna a cui ispirarsi. 
Che delusione poi, quando oltre a crescere in altezza (di poco), ci compare sui glutei quella simpatica cosa chiamata CELLULITE. Skipper, Stacie e Shelly (quest'ultima da grande) mica avevano i buchi di ritenzione idrica sulla coscia. La pelle a buccia d'arancia. I capelli grassi o, al contrario, secchi. 
Quando sei bambina pensi che da grande assomiglierai alla tua eroina, non alla "sciura Maria" che ti guarda dal balcone. 
Ammettiamolo, crescere è proprio un trauma. 

Poter scegliere la bambola con cui giocare, quella che sia più simile a noi, significa molto. Capiremmo che le persone, le bambine, non sono perfette. Non ci sono invidie che tengano. Ci si accetta e s'impara ad accettare gli altri. A non darsi modelli da imitare fino a quando si può fare a meno di farlo. Dare tempo al tempo. 

Conclusione: ben venga Barbie cicciotta, quella che ha i fianchi larghi e i capelli azzurri. 
Pazienza se la cugina magra, bionda, bella, perfetta, verrà messa in secondo piano. Anche le persone normali si meritano un po' di celebrità. Male che vada, Barbie, la vecchia, si godrà la pensione in uno dei suoi tanti castelli con piscina o in una delle sue automobili "da soldo".





Nessun commento:

Posta un commento

Questo è il mio Punto, il tuo qual è?