sabato 13 febbraio 2016

Eppure piove!

coppia sotto l'ombrello
Che gioia la pioggia
Utile per i campi, per il clima, per l'uomo, per la terra... per tutto quello che volete, si, ma che palle!
Pioggia non vuol dire solo fertilità del terreno, piante che nascono ... e chi più ne ha più metta. 

Pioggia vuol dire che mi devo incappucciare, imbacuccare; che devo prendere l'ombrello che aprirò e chiuderò più volte nell'arco della giornata, magari proprio sotto l'acqua. 
Pioggia vuol dire dire addio ai capelli freschi di doccia, a scarpe che non siano stivali; significa pulirsi gli occhiali ogni volta che metto il naso fuori dal portone, dalla macchina, negozio, supermercato, parcheggio coperto.
Pioggia vuol dire cielo grigio, luce fioca. Depressione che avanza. 


Quando piove tutto è più difficile, lento. 
Esempio: fare la spesa. Prendi la macchina, sfida tutti gli automobilisti che in caso di perturbazione climatica si rincretiniscono. Calcola che ogni semaforo durerà il doppio o meglio, vedrai il rosso due volte e il verde passarti davanti senza poterti muovere.
luci auto sotto la pioggia
Una volta raggiunto il discount (che non ha il parcheggio coperto), organizza già in macchina la "spedizione" con borse di tela, moneta per il carrello, chiavi per chiudere l'auto. 
Scendi dall'abitacolo e bada bene di dare la giusta spinta allo sportello, così da chiuderlo con un colpo secco. Schiaccia il pulsante per la chiusura, o peggio, infila la chiave nella serratura e gira decisa. 
Scappa sotto la tettoia dei carrelli, infila il gettone, estrai l'infernale arnese su quattro ruote e fila via, verso l'entrata del supermercato. Ma non finisce qui! Dopo il round all'andata c'è quello del ritorno. 
Esci dal negozio, corri alla macchina, bagnati le gambe fino alle ginocchia per colpa delle pozzanghere e il tutto riparandoti la testa con una mano (perché hai fretta) e con l'altra spingendo il carrello che, puntualmente, va dove vuole. 
Infine, quando sei davanti al portellone, aprilo velocemente, infila le borse pesanti nel bagagliaio e chiudi, secca. Lancia la borsa in macchina, afferra il carrello ormai vuoto e corri, di nuovo, alla tettoia per agganciarlo. Da lì, scatta meglio di un atleta e torna verso l'auto e... "din din din"... (porca miseria) rincorri la moneta che è schizzata via dal sistema di blocco del carrello. Naturalmente, tutto sotto l'acqua. 
Ancora un altro esempio. Hai lavorato tutta la settimana. Non hai proprio avuto tempo di azionare la lavatrice. Arriva il Sabato, il primo giorno utile per lavare quanta più biancheria riesci (anche perché, ormai, anche le mutande scarseggiano). Una volta pronta per essere stesa, ecco l'amara realtà. Devi stendere tutto (e dico tutto) in casa perché piove... 
Ora, il problema è che io, come molti, ho un normalissimo appartamento. Dove li metto tre stendini di vestiti, lenzuola e tovaglie, al colpo? Ovviamente, ammesso che bastino. Altrimenti, via con il campo sfollati e si comincia con maglie, mutande, tovaglioli e pantaloni sui caloriferi. 

foto di panni stesi

Non basta a farci pensare che la pioggia è bella, ma va presa a piccole dosi? Allora la domanda è quanto abbiamo impiegato ad andare da un capo all'altro della città senza pioggia. La risposta è "sicuramente meno". Incidenti e code, scivoloni, aquaplaning come se non ci fosse un domani. 

In conclusione, avete presente quella dedica con cui abbiamo imbrattato diari e diari di scuola? Quella che faceva più o meno "la pioggia è bellissima perché ti permette di camminare a testa alta anche quando stai piangendo". Si, se non hai gli occhiali, se non hai fretta, se non devi fare la spesa. Se non hai altro da fare. 

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