lunedì 18 gennaio 2016

Dieta: DAY 1

Primo vero giorno di dieta dopo mesi (e si vede). Che agonia!
Ma chi ci crede alle modelle che sorridono sui settimanali per salutisti? 

Cominciamo dall'inizio. Sono le 07.40 della mattina e cerco di strisciare fuori dal piumone, mentre mio marito, scattante e, più o meno, fresco come le rose, si è già preparato. Commenta quanto io sia pigra.
Mi trascino in bagno, faccio una doccia veloce e indugio davanti allo specchio, ammirando la mia "bellissima" cera da morta vivente.
Vestita e cercando di rendermi presentabile, penso che mi aspetti una buona colazione (sempre che la nausea "da Lunedì" non abbia la meglio sull'appetito). E invece?
SBAM! Eccola lì, la dieta.
Per carità, me la sono voluta, ma ammettiamo che oggi è un po' dura avere forza di volontà.
Comunque, facendomi forza, divoro in fretta e furia il pane di segale e vado in ufficio. 

Dimentico di consumare lo spuntino (due profumatissimi mandarini che, ahimè, odio). Menomale.


Arriva l'ora di pranzo e già programmare cosa mangiare (perché quando sei a dieta, col cavolo che puoi improvvisare) mi demoralizza. Pasta no (per fortuna), pane no, formaggio no, affettati no, legumi no... resta l'insalata. L'insalata? Il 18 Gennaio! No! Mi rifiuto.
Passiamo oltre, mi carico, torno a farmi forza..."Finocchi e bistecca, grazie"... Modalità "OSPEDALE": ON. 

Passa la pausa. Torno al computer. Lascio sempre i mandarini in borsa..."lontano dagli occhi, lontano dal cuore".

Ore 16.00: presa dalle pratiche, pianifico una pausa che non ci sarà, ma pazienza. 
La cosa mi fa comunque sentire meglio. 
Ore 17.00: comincio a rimpiangere di non aver mangiato quelle due simpatiche bombe di vitamina C.
Ore 17.05: guardo l'orologio.
Ore 17.15: guardo l'orologio.
Ore 17.25: guardo l'orologio. Basta, la devo smettere. Ma ho fame.
Ore 18.00: suona la campanella. Tutti a casa (lavoro straordinario permettendo). 
Il mio unico pensiero? Fame. Molta fame. 

Devo solo arrivare alla cena. 
Già, la cena. Proprio qui, adesso, ritorna il pensiero "che cosa mangio?"
Apro il frigo e trovo solo peperoni, zucchine e melanzane che fanno capolino dal cassettone in fondo. Che amarezza!


Sapete poi, cosa mi fa sentire ancora più male? Il fatto che, dopo una triste cena a base di cibi "sani", non potrò nemmeno premiarmi con il "dolcetto della sera". Ah, amabile, saporito e consolatorio compagno...
Come ingannare lo stomaco che richiede attenzione? Beh, ovvio, con una tazza di tea. Amaro. Evviva.

Mi sa che, domani, quei due mandarini li mangio!





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