sabato 23 gennaio 2016

Moto e varia umanità

In questi giorni, a Verona, si sta svolgendo una manifestazione dedicata al motociclismo.
Un evento che attira tanti visitatori, motociclisti e non.
Il punto è proprio il " e non"... 
Da ignorante (o quasi, visto che faccio la "zavorra" da ben 10 anni), vorrei dire alcune cose. 
La prima, la più importante è che avere uno scooter, se pur con le marce, non fa di chi lo possiede un motociclista. Il motociclista, lo dice la parola stessa, guida una moto. Non uno scooter. 
Amici "BIKERS per finta", per favore, piantatela! Anche io, che sono solo passeggero, posso dire con certezza che esiste differenza tra mettere il sedere sulla sella di una moto e quella di un altro 
mezzo a due ruote qualsiasi.
Ammettere la realtà è la cosa migliore. Immaginiamo la scena: una ragazza conosce un ragazzo e si piacciono. La cosa diventa ancora più interessante quando lui dice di essere un motociclista. Lei allora parte, ovviamente, con i film mentali: sfrecciare su una bella moto, sportiva magari. Pomeriggi in giro, caschi alla mano. Giacche di pelle che disegnano le linee del corpo... e invece! Alla prima uscita, crolla il palco. Una delusione "mondiale". 
Per carità, rispetto per chi ha uno scooter, ma che non si definisca motociclista!


FOTOGRAFIA DI UNA MOTO

Sempre in occasione di questi eventi, si capisce come il termine "moto" faccia rima con "topa". Infatti, vengono assunte da tutti gli stand delle "ragazze immagine". Piacenti donzelle che, vestite (o svestite) adeguatamente, attirano l'attenzione dei maschietti. Stangone a cui viene richiesto di sedere sulle moto, sorridendo e indossando scarpe con tacchi dall'altezza esagerata. 
Ora, l'essere vanitose è tipico di noi donne, specialmente se sappiamo di essere belle. 
Tuttavia, qualcuno riesce a immaginare quanto frustrante e noioso possa essere fare questo, tutto il giorno? In più, a queste manifestazioni va per la maggiore un pubblico maschile che ha dai 20 ai 60 anni. Le ragazze degli stand, invece, sono appena maggiorenni e sono lì per pagare gli studi o comunque perché devono lavorare. La riflessione, quindi, sorge spontanea: cinquantenni in "libera uscite", risparmiatevi battutine tristi per tentare un approccio marpionesco con queste povere fanciulle. Perché farlo? Tanto, non succederà mai nulla.

Inoltre, partecipare a queste fiere vuol dire assistere a una sfilata di persone vestite male. Gente che tira fuori qualsiasi cosa ricordi il tema dell'esposizione; maglie con marchi nel mondo del motociclismo, stivali stile "Vecchio West", borchie come se non ci fosse un domani...
Viene alla luce insomma, la "varia umanità".

Per concludere, va bene la passione, ma la dignità prima di tutto!


FOTOGRAFIA DI UNA STRADA

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